Next of Europe

Nell’edizione 2022 Stefano Boeri Interiors firma il progetto allestitivo di Next of Europe, la mostra tematica curata dal gallerista Jean Blanchaert: una rassegna dei migliori maestri d’arte d’Europa – autentici “tesori viventi” come vengono definiti in Giappone – e dei loro magnifici oggetti. Il progetto si sviluppa su due sale comunicanti tra loro, un “cabinet de curiosities” con più di 150 opere esposte, un’installazione audiovisiva e le performance degli artigiani al lavoro raccontano l’importanza di preservare e tramandare l’arte dell’artigianato europeo. Nella prima sala l’installazione audiovisiva “STRUMENTI”, realizzata dall’artista e regista italiano Davide Rapp, accoglie lo spettatore facendolo immergere nella combinazione dei suoni emessi dagli utensili utilizzati dagli artigiani. Il video proiettato, composto da estratti video provenienti dall’archivio della Fondazione Cologni, abbina il susseguirsi delle immagini di mani al lavoro a quelle degli utensili all’opera trasformati in inaspettati strumenti musicali che, per accumulazione progressiva, definiscono due montaggi audiovisivi alternati come i brani musicali di un disco singolo.

“Nel progettare l’allestimento nella Sala degli Arazzi di Fondazione Cini, abbiamo pensato a uno spazio che fosse in grado di lasciare al visitatore la libertà di muoversi e vivere un’esperienza istantanea e il più possibile esaustiva del lavoro artigianale. La video installazione e il gioco di riflessi creato dagli specchi sul soffitto fanno sì che siano le mani, gli strumenti da lavoro e gli artigiani stessi all’opera a diventare i protagonisti della grande sala e a raccontare, come nel desiderio di Jean Blanchaert, l’attenzione e la dedizione che ogni singolo oggetto esposto richiede per esser prodotto”. Stefano Boeri e Giorgio Donà

Attraverso un varco, si accede poi alla grande sala espositiva all’interno della quale, oggetti artigianali di varia natura, forma, dimensione e provenienti da tutta Europa vengono raccolti all’interno di una grande struttura modulare che, con i suoi 70 metri lineari, occupa l’intera superficie perimetrale della sala. Grazie all’imponente struttura che suggerisce al visitatore un approccio visivo da collezionista e bricoleur, le produzioni sono esposte nella loro varietà e complessità (come già accadeva per “Fiume Europa”, progettato nel 2018 per la prima edizione). Al centro della stanza, distribuite in ordine sparso, si trovano le postazioni degli artigiani. Banchi da lavoro di forma circolare sormontati da dischi a specchio che permettono un’amplificazione della prospettiva dello spettatore sul tavolo da lavoro, dove hanno luogo le performance degli artigiani intenti, come nella quotidianità, a praticare il proprio mestiere e a tramandarne le tecniche, le gestualità e il sapere.

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